| CITAZIONE (Romano III @ 23/8/2013, 20:44) Bellissimo questo versetto:
Presso la città di Bethania Gesù doveva essere molto amato e molto conosciuto per i suoi miracoli e soprattutto per aver resuscitato l'amico Lazzaro.
Il sabato sera, in suo onore, gli fecero un convito in cui erano presenti Lazzaro che banchettava con lui, Marta impegnata nel servire e nelle faccende domestiche e Maria sorella di Marta.
Maria ad un certo momento entra nella sala del convito con un vasetto di alabastro.
Anche in Marco leggiamo questo episodio:
Marco 14,3-4
Il convito di Betania 3 Ora egli, trovandosi a Betania in casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, entrò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato di autentico nardo, di grande valore; or ella, rotto il vaso di alabastro, glielo versò sul capo. 4 Alcuni si sdegnarono fra di loro e dissero: «Perché tutto questo spreco di olio?
Marco specifica delle notizie molto importanti ovvero:
. siamo a casa di Simone il lebbroso, probabilmente Simone era stato guarito in precedenza da Gesù
- il nardo genuino era un unguento aromatico rarissimo e di inestimabile valore estratto da una pianta aromatica Indiana
- era usanza delle donne Palestinesi offrire dopo la lavanda delle mani e dei piedi oli profumati a tutti gli ospiti
Vorrei inoltre aggiungere una cosa molto importante: In Palestina le donne ricche portavano con sé in una collana una fiala di alabastro contenente questo pregiatissimo unguento. Questo pregiatissimo olio spesso era parte della dote e secondo le usanze queste donne solevano rompere le fiale e cospargere il corpo del loro amato prima della sepoltura.
- il nardo è menzionato anche nel cantico dei cantici
Cantico 1,12
Mentre il re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua fragranza.
Matteo 26:6-7
Maria di Betania unge il capo a Gesù =(Mr 14:3-9; Gv 12:1-8) Lu 7:36-50 6 Mentre Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso, 7 venne a lui una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato di gran valore e lo versò sul capo di lui che stava a tavola.
(...)
Giuda protesta subito con la scusa della beneficenza ( era lui che teneva la cassa dei discepoli e che ne attingeva di nascosto)
Giovanni 12,6
Or egli disse questo, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne sottraeva ciò che si metteva dentro.
Marco ci dice che alcuni si sdegnarono, quindi non solo l'Iscariota:
Marco 14,4-5
4 Alcuni si sdegnarono fra di loro e dissero: «Perché tutto questo spreco di olio? 5 Poiché si poteva vendere quest'olio per più di trecento denari e darli ai poveri». Ed erano indignati contro di lei.
Bellissima la risposta di Gesù:
Marco 14,6-9
6 Ma Gesù disse: «Lasciatela fare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto una buona opera verso di me. 7 Perché i poveri li avrete sempre con voi; e quando volete, potete far loro del bene; ma non avrete sempre me. 8 Ella ha fatto ciò che poteva; ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 Ma in verità vi dico che in tutto il mondo, ovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che costei ha fatto».
Matteo 26,12-13
12 Poiché, versando questo olio profumato sul mio corpo, ella lo ha fatto per preparare il mio corpo per la sepoltura. 13 Io vi dico in verità, che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà anche ciò che costei ha fatto, in memoria di lei».
Ciao Romano, scusa se riprendo in mano questo episodio. E' da stamani presto che mi frulla in testa questo episodio dell'Unzione.
Forse perché il mio cervello è fatto così, non so, oppure il silenzio mi fa capitare di qeste riflessioni... boh. Lasciamolo fare... ben vengano le riflessioni se possono servire a tutti noi.
Bene, dicevo, a proposito dell'episodio dell'unzione in Betania c'è un particolare che mi colpisce e a cui forse non avevo mai pensato. A parte che nel Vangelo di Marco si dice che "alcuni si sdegnarono per quello spreco d'olio..." mentre in Matteo viene asserito che si trattava di Giuda. Quasi sicuramente Giuda era presente anche se non viene dichiaratamente asserito nel vangelo di Marco. Dico questo perché successivamente all'atto dell'unzione e della critica di Giuda per quello spreco, Gesù gli si rivolge dicendo di lasciarla fare poiché "Ella ha fatto ciò che poteva; ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura."
Ecco, è qui il punto che mi ha fatto pensare.
Se Gesù si rivolge a Giuda con una affermazione simile forse voleva far capire all'apostolo che "sapeva" del suo intento nel volerlo tradire? Sapeva che presto sarebbe morto anche se niente (probabilmente) lo faceva pensare in quel momento. Forse, in quella affermazione gli lanciava un messaggio silenzioso affinché potesse ancora redimersi.?. forse a quel momento avrebbe potuto pentirsi? Infatti, nell'ultima cena, quando Gesù disse "uno di voi mi tradirà" e gli apostoli gli chiesero "chi di noi ti tradirà?"... Lui rispose "colui che intinge nel mio piatto".
Giuda intinse nel suo piatto (che fra l'altro va detto che a quei tempi era segno di stima e considerazione, non di maleducazione come lo considereremmo oggi, dico giusto?) e poi l'evangelista dice "allora il diavolo entrò in lui".
Tutto questo discorso per dire che il diavolo entrò in Giuda altrimenti (forse) non avrebbe potuto rendersi colpevole di un tradimento simile... tuttavia i richiami alla redenzione gli sono arrivati anche durante l'unzione in Betania. Ma forse sto interpretando in maniera sbagliata...
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