Tracce di Luce

La "magia" secondo Giordano Bruno

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/2/2024, 13:54
Avatar

Advanced Member

Group:
Administrator
Posts:
8,939

Status:


La magia... il pensiero magico... tutti termini che ci evocano terribili scene di roghi...
ma in realtà che cosa si può intendere per magia? Spogliandoci di vecchi retaggi siamo o no in grado di fare un discorso libero, obiettivo senza pregiudizi?
Mah... sinceramente non lo so tuttavia il "pensiero magico" è un termine che viene espresso anche in Psicologia.

Wikipedia afferma a tal proposito:

<<<il pensiero magico costituisce un tipo di processo mentale in cui le associazioni tra un soggetto e un oggetto non rispondono ad una relazione di causa-effetto come nella logica deduttiva, ma risultano collegati tra loro per somiglianza, simpatia, oppure contiguità in quanto parti di un tutto.>>>


Secondo me Bruno ebbe una intuizione fondamentale, tutto era in uno e uno era nel tutto, la molteplicità nell'unicità e viceversa.
Tale principio sussiste, alla luce di certe ricerche, nella Fisica quantistica a cui oggi si fa spesso riferimento.
Quindi Bruno è stato un intuitore, un filosofo "apripista" a una nuova era, quella della cosciente consapevolezza.



La "magia" secondo Giordano Bruno


Un discorso simile vale per Giordano Bruno (autore di un De Magia), che arriva perfino a vedere la matematica come un qualcosa assai vicino alla magia: non a caso il processo che lo porterà a bruciare vivo sul rogo il 17 febbraio 1600 comincia con l'accusa da parte del nobile veneziano che lo ospitava e pare che egli lo abbia denunciato per dispetto, in quanto Bruno gli aveva promesso di insegnargli la magia-matematica, ma lui era insoddisfatto degli insegnamenti. Al di là di questa vicenda personale, é interessante notare l'interessamento di Bruno per la magia, ossia la capacità di trasformare la realtà: da un passo di Bruno emerge che cosa egli effettivamente intendesse per magia; il passo dice: grande magia sarebbe quella di uno che fosse in grado di passare dall' unità alla molteplicità e dalla molteplicità all' unità. La magia é da lui intesa come capacità di cogliere i meccanismi secondo i quali l'unità si articola nella molteplicità, e la molteplicità é tutta "ricomposta" nell'unità. In un altro scritto il Nolano dà una definizione del mago, colui che esercita le arti magiche: magus significat sapientem cum virtute agendi. La magia, spesso circondata nei secoli precedenti di un'aura demoniaca, diventa nel Rinascimento la positiva scienza della trasformazione, segno concreto del dominio dell'uomo sugli elementi.

Le opere magiche di Bruno sono state pubblicate per la prima volta nel 1891, nell’ultimo volume dell’Edizione nazionale, a cura di Felice Tocco e Girolamo Vitelli. Segnalate già da Abraham Noroff nel 1868, esse rappresentano un momento eccezionale nell’ambito degli studi sia su Bruno che sul Rinascimento. Ma, quando furono pubblicate, non ebbero molto successo sul piano critico; anzi – come le opere mnemotecniche e lulliane – vennero considerate alla stregua di stravaganze, curiosità, superstizioni prive di valore e di effettiva sostanza filosofica.


(...)


Mentre scrivo questo post mi viene in mente Gustavo Rol e la sua capacità di modificare la realtà.


https://isentieridellaragione.weebly.com/l...dano-bruno.html
 
Top
view post Posted on 27/2/2024, 12:51
Avatar

“E' meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità.” Confucio

Group:
Administrator
Posts:
15,845
Location:
Liguria e non solo

Status:


Questo articolo è molto interessante e anche che cosa pensava Giordano Bruno della magia matematica e, chissà, forse siamo vicini alla sua teoria. Per me la matematica è già una magia di per sé che spiega tante cose anche se il mistero rimane.

Grazie :QJ0xQ.gif:
 
Web  Top
1 replies since 20/2/2024, 13:54   12 views
  Share